Non ti sentirà nessuno by Rachel Abbott

Non ti sentirà nessuno by Rachel Abbott

autore:Rachel Abbott [Abbott, Rachel]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2024-02-23T12:00:00+00:00


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Mi pento di aver guardato le foto. Speravo che mi avrebbero distratta all’angoscia per Lola, invece mi sbagliavo. Sono servite solo a rammentarmi il male che le ho fatto, e tutto perché ero fissata con Liam. Non so chi ci fosse sulla barca con lui, ma non mi importa. Richiudo il portatile e lo spingo sul fondo del tavolo.

Sia Effie sia sua madre hanno telefonato per chiedermi come stavo, e a entrambe ho risposto che sto benissimo. Effie mi ha invitata a uscire con lei e Patsy stasera, ma ho declinato, e credo che lei abbia capito.

Stephanie mi aveva avvertita che c’erano altre cose di cui voleva parlarmi, perciò quando bussano alla porta non mi sorprende trovarmela sulla soglia, con un’espressione preoccupata. La accompagno in salotto e le indico la poltrona.

«Mi spiace disturbarti di nuovo, Nancy. Sono dovuta tornare in commissariato insieme all’ispettore Brodie per decidere come proseguire l’indagine, ma c’è una cosa che devo dirti, e temo sia piuttosto delicata.»

Sento una stretta allo stomaco. Lentamente mi abbasso sul divano e aspetto che continui.

«Sto cercando di capire lo stato d’animo di tua sorella al momento della scomparsa. Stiamo indagando su tutte le persone che aveva conosciuto qui, ma adesso c’è un altro aspetto di cui dobbiamo tenere conto: l’ipotesi che in realtà non si sia mai allontanata dal villaggio, o che non l’abbia fatto volontariamente.»

So cosa intende, e viste le ricerche condotte in giardino non dovrebbe sorprendermi che la credano morta, ma provo comunque un brivido mentre lei prosegue.

«Che sia fuggita o meno, sappiamo che voleva scappare, e aveva cominciato a pianificare la fuga fin dall’inizio della vacanza. Perciò ci sembra più probabile che il motivo della sua decisione riguardasse qualcosa che era avvenuto a casa, non qui.»

«Non so molto della sua vita in quel periodo. Mi dispiace, ma è la verità.»

«Lo so, e so anche perché. Ci siamo rivolti alla sua scuola e stiamo cercando di rintracciare i suoi ex compagni. Ma a casa com’era?»

«La mamma era malata, perciò la situazione era difficile per tutti.»

«Lo immagino. Ricordo che durante il nostro primo colloquio, dopo la scomparsa di Lola, tu avevi accennato al fatto che lei ti considerava responsabile della morte di vostra madre. Ho letto i rapporti, Nancy, compreso il referto del patologo. C’è niente che vuoi dirmi in proposito?»

Non vorrei affatto parlarne, ma non mi sembra di avere scelta. «Sai che ero io ad accudire la mamma, giusto?»

Stephanie annuisce, e io abbasso lo sguardo, restando a fissarmi le mani, strette in grembo.

«Avevo fatto l’impossibile per aiutarla, ma lei continuava a peggiorare. Mi vergogno ad ammetterlo, ma in parte era per egoismo. Volevo disperatamente riprendere la mia vita, e pensavo che se fosse guarita sarei potuta tornare a essere un’adolescente normale. Per questo mi affannavo tanto, facendo ricerche per gli esercizi di riabilitazione, cucinandole i cibi giusti. Nessuno mi aveva spiegato perché avesse avuto un ictus, se a causarlo fosse stato un problema di salute, o per quale motivo, malgrado i miei sforzi, le sue condizioni non migliorassero. Papà non ha permesso al medico di parlarmi, anche se so che lui avrebbe voluto farlo.



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